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MERCATO SAN SEVERINO. ROMANO: “GOVERNANO DA 6 ANNI E SE LA PRENDONO CON ME”

alt“Oggi gli organi di informazione hanno diffuso la replica dell’attuale Assessore al contenzioso della Dis-Amministrazione alla denuncia che abbiamo presentato circa gli impedimenti e gli ostacoli alle nostre richieste di accesso ai documenti pubblici del Comune. Mi hanno colpito due cose.”
Lo scrive Giovanni Romano, consigliere comunale di opposizione e già sindaco del centro della Valle dell’Irno. 

Il maldestro tentativo di parlare sempre e comunque della mia amministrazione per tentare, in modo puerile, di coprire e giustificare le incapacità e le mancanze di quella attuale.
Qualcuno dovrebbe seriamente impegnarsi a far comprendere a questi “giustificazionisti” ad oltranza che sono trascorsi sei anni da quando amministrano loro, i “nuovi”, i campioni della legalità, quelli che avrebbero dovuto far dimenticare a tutti i cittadini il famigerato “ventennio” precedente.
Se ancora siamo a parlare di “quelli di prima” per trovare ridicole scuse a quello che non si è capaci di fare, vuol dire che il propagandato “cambiamento” altro non è che una patacca elettorale e mediatica.
L’altra cosa che mi ha colpito è che l’Assessore considera “difficilmente tollerabile” il mio tentativo di “bloccare l’azione degli uffici comunali con istanze di accesso massi e e quotidianamente proposte”.
Ohibò, avrebbe detto il grande Totò!
Ma come, un solo consigliere comunale ha tutta questa forza?
E cosa sarebbe intollerabile?
È intollerabile chiedere che gli atti, tutti gli atti, vengano pubblicati come prescrivono le leggi sulla trasparenza?
È intollerabile rilevare che all’Albo Pretorio non vengano pubblicati i documenti che le delibere considerano come allegati (convenzioni, contratti, progetti, ecc.)?
È intollerabile aver presentato, in un anno, una ventina di interrogazioni su fatti che riguardano la vita pubblica della nostra Città e non aver avuto risposta?
Badate, ho parlato di interrogazioni.
Cioè, ho formulato delle domande che riguardano perché sono state assunte determinate decisioni dai Dis-Amministratori o come sono state condotte determinate procedure.
Sempre e solo fatti specifici.
Se le decisioni sono trasparenti e le procedure sono corrette e conformi alle leggi, ci vuole tanto a rispondere a delle domande?
Perché ci si sente assediati e gli uffici si paralizzano?
Forse perché non si sa cosa rispondere o come “mettere a posto le carte” per cui occorre guadagnare del tempo?
Prova ne è che le risposte non arrivano e ai documenti non è possibile accedere.
Un esempio.
Nel mio esposto al Prefetto ho parlato, tra i tanti argomenti ammantati di opacità, di due fatti specifici e semplici.
Contenziosi in atto tra alcuni privati cittadini (che l’Assessore al Contenzioso conosce benissimo per essersene occupato in veste di legale) e documenti relativi alla costruzione del Palazzone in via Aldo Moro al posto del nostro vecchio Palazzetto.
È stato il Segretario Comunale, venti giorni fa, a comunicare la “sparizione” dei documenti del contenzioso.
Che adesso, a detta dell’Assessore, sono magicamente ricomparsi (dove sono stati?) e sono a disposizione presso l’Ufficio.
Qualcuno lo ha comunicato ai sei consiglieri di opposizione che ne hanno chiesto la visione?
Nessuno!
Ma ci ha pensato l’Assessore comunicandolo ai giornali e ai social.
Come dire… non contate nulla, non ci sentiamo in dovere di comunicarvi nulla, comandiamo noi!
E che dire della procedura del Palazzetto?
È stato davvero sfortunato l’Assessore.
Ai giornali ha dichiarato che “sono tre anni che si continuano a prelevare documenti” sulla vicenda.
Peccato che non abbia specificato che non sono io a prelevare i documenti, ma la Magistratura che proprio oggi (che sfortuna!) ha disposto il sequestro del cantiere e sta indagando su quattto persone per le presunte violazioni di legge in materia di urbanistica con conseguente favoreggiamento per il concessionario.
Ma ai documenti non ho avuto accesso perché non sono bastati tre mesi per riordinarli.
La vicenda è solo agli inizi perché, a mio avviso, le responsabilità della Dis-Amministrazione (politiche e non solo) sull’esecuzione dei lavori sono ancora tutte da accertare.
Così come per tanti altri lavori pubblici incompiuti o in grave ritardo le cui procedure sono caratterizzate da una opacità di fondo che va dissipata con l’unico strumento a nostra disposizione: leggere i documenti, accedere agli atti, presentare interrogazioni, attendere le risposte e, quando queste non arrivano, denunciare.
Esattamente quello che continueremo a fare!