Migliaia di appassionati di musica popolare hanno invaso Novi Velia, alle pendici del Santuario della Madonna del Sacro Monte di Velia (Monte Gelbison), per la XXIII edizione del “Festival degli Antichi Suoni”. Per quattro giorni, dal 31 agosto al 3 settembre, il caratteristico borgo cilentano è stato il cuore pulsante di canti e balli popolari, con una dedica speciale per il giovane musicista napoletano, Gianbattista Cutolo, ucciso nei giorni scorsi a Napoli per futili motivi da un 16enne.
Il festival, sotto la direzione artistica del giornalista Ettore De Lorenzo, è stato un vero e proprio viaggio attraverso le tradizioni musicali e culturali delle regioni di Campania, Calabria, Basilicata e Puglia, riunendo suonatori di zampogne, chitarre, ciaramelle, organetti, flauti e battenti. Ad Antonio Cusati in arte “Dutty Beagle” è andato il Premio in memoria del maestro Marcello Colasurdo, cantore vesuviano di canti di devozione.
L’iniziativa, nata nel 1999 da un gruppo di appassionati di strumenti musicali antichi, è stata organizzata dall’associazione “Nascette a Novi” presieduta da Giancarlo De Vita, con il sostegno di partner istituzionali importanti, come il Comune di Novi Velia, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, la Provincia di Salerno e la Comunità Montana “Gelbison & Cervati”.
Quattro giorni di esibizioni e spettacoli che hanno coinvolto artisti e gruppi di diversi generi musicali, dal folk al contemporaneo. In piazza Longobardi, hanno riecheggiato le musiche dei “Kiepò” e dell’ “Uhanema Orchestra” con il cantore pellegrino Vincenzo Romano e con il maestro Angelo Loia nelle vesti di presentatore. E, poi, ancora, il cantore calabrese Mimmo Cavallaro e I bottari di Macerata Campania con Giancarlo Paglialunga. Gran finale, ieri sera, con le esibizioni del trio Wum, che fonde le musiche tradizionali del Mediterraneo con quelle del Medioriente, e dei cantori di Carpino.
Il festival ha offerto spettacoli itineranti di frescaruli, ciaramelle e zampogne, laboratori di danza tradizionale e canti di devozione. I visitatori hanno avuto l’opportunità di assaporare i prelibati piatti della tradizione culinaria del Cilento nel percorso degustativo allestito tra le viuzze del borgo e di partecipare a laboratori di cucina condotti dalle donne del paese. Inoltre, è stata organizzata una fiera espositiva degli antichi strumenti musicali e sono stati aperti i principali monumenti del borgo per visite guidate.