Ecco le regole per la partecipazione alle Primarie di Collegio del Partito Democratico in programma per il 29 ed il 30 dicembre.
Il regolamento, approvato dalla Segreteria Nazionale, passerà nelle mani delle segreterie provinciali.
ESCLUSI – Fuori dalla competizione, salvo deroga rilasciata direttamente dalla Segreteria Nazionale del PD, tutti i consiglieri ed assessori regionali, i Governatori, i Presidenti di Provincia, i sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti.
FIRME – Chi intende presentare la sua candidatura alle primarie di Collegio deve ottenere firme a sostegno pari almeno al 5% degli iscritti del PD su base provinciale. La regola non vale per i parlamentari uscenti.
DONNE – Nella lista per le primarie di collegio deve esserci il 30% di donne.
Niente firme da raccogliere per i parlamentari uscenti che vorranno candidarsi alle primarie del 29 e 30 dicembre prossimi mentre chi non è parlamentare uscente, per partecipare alle primarie dovrà raccogliere, a quanto si apprende, firme pari al 5 per cento degli iscritti su base provinciale o essere scelto nella rosa a disposizione delle direzioni provinciali riservata a personalità della società civile. Per tutelare la parità di genere, è prevista la doppia preferenza uomo/donna con l’obbligo di garantire almeno il 33 per cento della presenza femminile nelle liste. Non potranno candidarsi, invece, salvo deroga concessa dal partito, gli europarlamentari, i sindaci di città superiori a 5mila abitanti, assessori e consiglieri regionali.
Queste sono le regole dettate dalla segreteria nazionale del Partito Democratico che verranno applicate da quella provinciale che, giocando di anticipo rispetto a quello che accadrà nel resto della regione Campania, ha deciso di convocare il direttivo per la giornata di venerdì. L’obiettivo è chiaro: definire le candidature entro il fine settimana di Natale, per consentire un minimo di campagna elettorale e la possibilità per gli aspiranti parlamentari di incontrare elettori e simpatizzanti. Ci saranno meno di dieci giorni per convincere gli iscritti al Pd a scrivere il nome di questo o di quel candidato sulla scheda. Poi, per Nicola Landolfi e per il suo staff organizzativo, si tratterà di allestire una macchina in grado di garantire trasparenza ed efficienza, per la due giorni riservata alle primarie di collegio del Partito Democratico. Questo per quel che riguarda le regola, ma i nomi? Gli uscenti ci saranno tutti, tranne Guglielmo Vaccaro che sta cercando accoglienza in altre province. In campo Fulvio Bonavitacola, Tonino Cuomo, Alfonso Andria e Tino Iannuzzi.
I nomi di Gianfranco Valiante ed Anna Petrone, al momento non ci saranno tra i candidati, a meno di deroga. Probabile che al posto di Anna Petrone si candidi a questo punto Carmen Guarino.
Resta in corsa Simone Valiante, attualmente consigliere provinciale, che ha legato i suoi destini politici a quelli di Giuseppe Fioroni. Dalla Giunta Comunale di Salerno dovrebbero arrivare altri due nomi: Nino Savastano e Luca Cascone, poi ci sarà di sicuro una candidatura condivisa con la CGIL, tutta da decidere e da definire. Tra i renziani può ancora candidarsi Sergio Annunziata, il comune di cui è sindaco, infatti, conta meno di cinquemila abitanti.
Questo per il momento il quadro, in attesa della riunione fondamentale di venerdì a via Manzo.
di Angela Caso tratto da IL ROMA