Doveva essere il Presidente della svolta: dalla gestione degli appalti alle nomine, dal miglioramento della situazione della viabilità provinciale alla garanzia per il futuro dei dipendenti della Amministrazione Provinciale. In poco piu’ di un anno Giuseppe Canfora ha fallito su tutti i fronti, mancando tutti gli obiettivi che si era preposto il 12 ottobre del 2014, all’indomani della sua elezione alla Presidenza della Provincia di Salerno.
Le nomine ? Fatte male, in fretta ed in furia, solo per la necessità di accontentare la pletora di clienti che da tempo attendevano una collocazione. Nell’80% dei casi i decreti di nomina sono andati a finire sotto la scure dei magistrati del Tar, con un aggravio di spese a carico dei contribuenti salernitani.
Gli appalti ? Dopo che per anni le gare erano state gestite direttamente dalla Prefettura di Salerno Canfora, non si comprende bene per quale ragione, ha voluto riportare tutto l’iter all’interno di Palazzo Sant’Agostino.
La viabilità provinciale ? Non era stato proprio lo stesso Canfora ad annunciare, a poche ore dalla sua elezione, di avere la ricetta per ripristinare la regolare viabilità per il collegamento con il Cilento ? La situazione attuale, ahinoi!, è nota a tutti.
Infine la collocazione dei dipendenti della Provincia di Salerno, alla luce della riforma del Governo Renzi. Canfora ha avuto a disposizione oltre un anno per stilare un piano accurato. Eppure si è ridotto all’ultimo minuto con un decreto che prevede oltre 80 esuberi, creando evidenti disparità di trattamento tra i diversi dipendenti.
E da quanto si apprende dai corridoi di Palazzo Sant’Agostino la scure dei tagli al personale non finisce qui: adesso ci sono le società partecipate…
