E’ l’atmosfera che, per le campagne elettorali, ha sempre preferito: polemiche, duri confronti, toni accesi ma, questa volta, anche per uno con tanto pelo sullo stomaco, forse le pressioni sono troppe. E cosi’ il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, unico candidato in campo, almeno fino ad oggi, per la Presidenza in vista delle elezioni dell’Autunno del 2024, deve, contemporaneamente, lavorare e combattere su tre fronti.
Il primo è quello del Partito Democratico, il suo partito che, da Roma, per bocca della Segreteria Nazionale gli ha negato il disco verde per il terzo mandato. Elly Schlein è stata chiara, fin troppo, lasciando intendere di non voler aprire alcun tipo di trattativa se non quella con gli esponenti del Pd della Campania.
Rispetto al 2020, poi, questa volta non c’è il Covid e c’è anche un centro destra che è, da oltre 2 anni, al Governo del Paese con la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Il centro destra ha vinto le Politiche, tenuto con le Europee del 2024 e, chiaramente, punta anche alle Regionali del 2025 con un peso specifico diverso rispetto a quello di 5 anni.
Sono tante le questioni giudiziarie che riguardano uomini vicinissimi al Presidente De Luca (che non risulta coinvolto, è bene chiarirlo, in nessuna delle indagini in corso): c’è l’arresto di Franco Alfieri, l’inchiesta sugli appalti che ha tirato dentro il consigliere regionale Luca Cascone, l’indagine a Caserta sul consigliere regionale Zannini, in arrivo, poi, per inizio anno due sentenze per i consiglieri di maggioranza Nino Savastano e Carmine Mocerino.