”La sanità in Campania è in una condizione insostenibile. In Campania si muore per assenza di assistenza”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl Campania Lina Lucci lanciando la campagna ‘Denuncia con noi’. La Cisl – come spiegato – chiede ”un’assistenza di qualità e invece – ha detto Lucci – continuiamo ad assistere alla chiusura di strutture non solo di pronto soccorso , non parte l’assistenza territoriale e le persone non riescono a farsi curare perchè i ticket sono troppo alti e le liste d’attesa sono troppo lunghe”.
La leader del sindacato, rivendicando ”il senso di responsabilità” dell’organizzazione sindacale nell’essere al fianco delle istituzioni per accompagnare il piano di risanamento dei conti della sanità regionale, ha evidenziato che ”da parte della Giunta regionale e di tutto il sistema sanitario regionale non abbiamo avvertito lo stesso atteggiamento responsabile quando si è trattato di mettere mano alle stazioni appaltanti o alle nomine strategiche”. Secondo Lucci, ”non sono partite azioni di contrasto agli sprechi veri, alle inefficienze all’interno del sistema sanitario e nel sistema politico che utilizza la sanità a fini elettoralistici o per arricchire lobby”. Da qui l’invito alla politica a tutti i livelli sia di centrodestra che di centrosinistra ”a finirla di cavalcare battaglie populiste e demagogiche. Smettetela – ha aggiunto Lucci, rivolgendosi ai politici – con operazioni di facciata. Siamo stanchi – ha proseguito – di sentirci dire che siamo virtuosi sul piano dei conti perché, intanto, la gente muore perché non trova strutture e assistenza”. La Cisl – come riferito dal suo segretario generale – chiede ”da tre anni” la ricognizione puntuale delle strutture, delle piante organiche attuali, degli interventi effettuati presso i singoli dipartimenti, risposte che – denuncia Lucci – non abbiamo mai ricevuto perché dare i numeri significa ammettere che la sanità è nelle mani della politica, è gestita in mo do clientelare, è un bacino elettorale e di spartizione di risorse e consulenze”.