CAPACCIO PAESTUM. SIMONA CORRADINO: “NON SIAMO STAMPELLE DI NESSUNO”

“Con grande orgoglio e avvertendo tutto il peso della responsabilità di cui ci avete onorato, ieri abbiamo seduto per la prima volta nella pubblica assise.
Abbiamo più volte smentito voci che, artatamente, vorrebbero vederci divisi o, peggio, “stampelle”. La prova della nostra schiena dritta si è concretizzata sui nostri 4 voti a Marianna Ruggiero sia come presidente del consiglio che come vicepresidente. La nostra è stata una scelta convinta perché riteniamo che Capaccio Paestum avrebbe meritato un Presidente del Consiglio donna, competente e che fosse il simbolo di un taglio definitivo con il passato.
In merito a questo dobbiamo smentire, anche in questa sede, il Sindaco: non si può “rifiutare” qualcosa che non è stata proposta e mai avremmo accettato “patti” visto che della trasparenza abbiamo fatto uno dei nostri punti cardine.”
Lo scrive Simona Corradino, già candidata Sindaco del Comune di Capaccio Paestum. 

Per quanto concerne il nostro voto contrario alla delibera sui parcheggi provvisori esso è riferito alle modalità e alla legittimità della delibera stessa che, pur potendo risolvere in modo diverso il problema dei parcheggi temporanei, ha voluto ripercorrere in un “copia-incolla” le delibere superficiali degli anni precedenti rendendo la “provvisorietà” una pericolosa consuetudine. Con spirito collaborativo abbiamo messo agli atti una nostra proposta di delibera che consente all’ente di seguire un iter legittimo e democratico nelle more di passaggi definitivi.
Prendiamo atto che, nonostante la giunta tecnica, non si è stati in grado di andare oltre al passato che, appare ormai chiaro, non ha nulla che può essere copiato.
Umanamente siamo vicini ai 56 lavoratori: loro sono stati i primi a pagare le conseguenze di anni di abuso e di stravolgimento dello strumento del lavoro in somministrazione che a CapaccioPaestum è diventata una forma di “moderna schiavitù” dove l’unica colpa dei lavoratori è stata quella di credere alle varie promesse politiche-elettorali che hanno trovato terreno fertile nei bisogni di sostentamento di intere famiglie.
La colpa non è di chi ha bisogno ma di chi ne approfitta e di chi vorrebbe lavarsene le mani dopo averne incamerato il voto con false rassicurazioni. Non funziona così, almeno non per noi.