Nel mentre il Primo Cittadino, nei suoi settimanali sermoni, ricchi di “populismo” e “demagogia”, continua a parlare di “pinguinismo” e “cafoneria”, tentando di mistificare la realtà e di “disinformare” e “condizionare” quanti ignorano e non hanno coscienza delle questioni cittadine e provinciali, la città appare sprofondare in una “crisi” forse senza precedenti.
Affondata dal “peso” di debiti e di inadempienze difficilmente sanabili in virtù di una gestione ventennale “dissennata” delle risorse comunali, Salerno negli ultimi tempi versa in condizioni di preoccupante degrado.
Quartieri periferici e, talvolta, perfino strade “principali” invase di rifiuti, ratti che spuntano come “funghi” e si mostrano a passanti esterrefatti, servizio di trasporto pubblico a dir poco insufficiente, “isole ecologiche” “bloccate” dalle inadempienze di un’Amministrazione ormai incapace di garantire perfino i servizi essenziali, impedendo – tra l’altro – il pagamento dello stipendio a lavoratori che da sempre operano nell’interesse della nostra comunità.
L’antitesi della “normale” città europea si manifesta poi, in particolar modo, in tema di sicurezza.
Negli ultimi giorni si sono, infatti, succeduti episodi di preoccupante violenza, dal tentato omicidio di via Luigi Guercio all’aggressione subita in pieno centro cittadino ed in prima serata di un giovane dell’Est, pestato a sangue da qualche connazionale, per terminare col vergognoso atto di inspiegabile crudeltà con cui è stata “tolta la vita” al concittadino Sergio Rossi al fine, probabilmente, di portargli via qualche spicciolo.
Di tutto ciò, nella migliore tradizione dei “governi” dittatoriali comunisti, esperti di mistificazioni e di “occultamento” di quanto piò apparire “sconveniente” all’immagine di chi “comanda”, nemmeno una parola, sebbene di solo cordoglio, da parte delle Istituzioni cittadine né tantomeno del Sindaco della Città, che ha preferito un’assordante silenzio moralmente quasi paragonabile alle barbarie degli aggressori.
E’ giunto il momento che l’intera città si svegli da un “sogno” artatamente propagandato da chi abilmente ha rappresentato una realtà “virtuale” molto lontana dalle condizioni socio economiche disastrose in cui vivono tante famiglie di Salerno.
