“La crisi energetica ha un primo impatto indiscriminato in termini di aumento della bolletta, che, se non arginata in tempi brevi, rischia di evolvere ulteriormente in termini di inflazione, di impoverimento del tessuto imprenditoriale e di riduzione dei livelli occupazionali.”
Lo scrive Pino Bicchielli, candidato del centro destra nel Collegio Uninominale per la Camera di Salerno.
Questo circolo vizioso va interrotto e scongiurato soprattutto al sud, dove la timida ripresa post pandemica si inseriva in un dato tendenziale in flessione sin dal 2018, vanificando anche gli effetti previsti del PNRR. Secondo un’elaborazione della Camera di Commercio di Salerno su dati ISTAT, nonostante segnali positivi in termini di numero di imprese e di occupazione, soprattutto nel settore industriale, la provincia di Salerno, nel 2020, ha registrato il secondo dato più elevato in Campania per crescita assoluta delle ore di CIG, dopo Napoli, e si attesta in terza posizione fra le province campane campane per tasso di disoccupazione, in particolare giovanile, con il 30% nella fascia 25-34 anni e addirittura il 35.7% nella fascia 15-24. Questo a fronte del contestuale aumento degli inattivi, cioè di coloro che non cercano più un lavoro, che hanno fittiziamente eroso il dato dei disoccupati. L’impatto socioeconomico del caro-bollette in un contesto così fragile è rischiosissimo e va assolutamente scongiurato con misure non solo tampone. Ma nell’immediato, è necessario impiegare le risorse dei fondi europei già stanziati, e di cui proprio adesso si sta discutendo, a livello regionale, la destinazione, per sostenere le imprese.
