COMUNALI 2021, VERSO IL RINVIO. TRATTATIVE DA RIFARE, TEMPI PIU’ LUNGHI E RISCHIO VOTO ANTICIPATO

Il Governo ha paura di un voto a Giugno, pure a Luglio, meglio ad Ottobre e chi se ne frega se le scuole, a quella data, saranno aperte e dovranno chiudere per consentire le operazioni di voto. Prevale, ancora una volta, la linea della estrema prudenza anche perchè i partiti di Governo (quasi tutti) preferiscono votare nel cuore del semestre bianco che vuol dire un voto senza alcun effetto politico sulle dinamiche romane. E scusate se è poco, vista l’aria che tira nelle principali segreterie nazionali dei partiti. A questo punto, con almeno 6 mesi davanti, tutte le trattative sono da rifare ed i nomi che, fino ad oggi, sembravano inamovibili, potrebbero saltare. C’è piu’ tempo e questo potrebbe anche essere un segnale negativo per quelle amministrazioni comunali la cui scadenza è prevista nel 2022 e che non godono di buona salute. Quale migliore occasione, per le forze di opposizione, di provare il colpo a sorpresa, mettendo in minoranza il sindaco ed andare al voto con quasi un anno di anticipo rispetto al previsto ? Quanti consigli comunali sono chiamati, ancora oggi, ad approvare il bilancio di previsione, documento che in caso di mancata approvazione, li porterebbe al voto nella finestra autunnale ? Insomma, i risvolti del rinvio del voto amministrativo sono tanti e sono anche diversi. Tutti da verificare sul campo, anzi sui singoli campi.

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