Massimo Cariello

EBOLI, AREA PIP. CARIELLO: “SENTENZE DA RISPETTARE MA ATTENZIONE ALLE IMPRESE”

“L’annosa vicenda dell’area PIP sembra non avere mai fine. E’ evidente che il Comune deve dare attuazione a quelle sentenze che hanno condannato gli imprenditori al pagamento. Questo lo si può e lo si deve fare senza caccia alle streghe e senza fare degli imprenditori dei nemici, ma guardando alle attività come una grande occasione per tutto il nostro territorio.”. E’ quanto dichiara in un comunicato stampa il candidato Sindaco del centro destra Massimo Cariello. 

 

Al contrario, avere un atteggiamento di accanimento, purtroppo perpetrato da anni dalla giunta Melchionda e dal centrosinistra, che da un lato osteggiava gli imprenditori, ma dall’altro consentiva la vendita di lotti con tipologie diverse, vuol dire distruggere quel poco di realtà imprenditoriale ed industriale che abbiamo nell’area PIP. Mi auguro che il commissario prefettizio, che so essere ottima interprete delle esigenze del territorio, apra un tavolo di concertazione con il consorzio degli imprenditori dell’area PIP, allo scopo di trovare la migliore soluzione possibile per entrambe le parti, ad esempio partendo da un maggior approfondimento sulla convenzione da firmare, così come sugli oneri di urbanizzazione. Ritengo sia utile anche evitare clamori mediatici, che danneggiano l’immagine delle aziende e del territorio. Pensare ad una totale rivalutazione della gestione dell’area PIP è prioritario, ma con una premessa, che è anche uno dei punti qualificanti del nostro progetto politico: consentire a chi ha deciso di investire nel nostro territorio di continuare a farlo e di trovare nell’ente comunale il massimo supporto. Su questo punto specifico avremo modo di approfondire nel nostro programma una seria e concreta azione di rilancio dell’area PIP. L’intero comparto imprenditoriale oggi necessita di una fase che punti alla mediazione ed abbia come obiettivo evitare lo scontro giudiziario, altrimenti ne perderà la città e saranno ancora penalizzati gli ebolitani.

 

– Massimo Cariello –