Arriva Casini (sabato 22 Dicembre), ma l’UDC della Provincia di Salerno deve ancora risolvere due casi. Il primo è quello dell’ingresso nel partito della candidata a Sindaco del PDL ANNA FERRAZZANO: una adesione per la quale il gruppo consiliare del comune capoluogo (GAGLIANO, FERRARA e MEMOLI) ha posto come condizione il coinvolgimento nella discussione che, invece, i vertici provinciali (COBELLIS ed INVERSO),
danno per scontata ed inutile. Intanto spuntano altri particolari sulla vicenda: a spingere per un passaggio nell’UDC anche l’intervento di un altissimo dirigente del Comune di Salerno, mentre la scorsa settimana un faccia a faccia tra ANNA FERRAZZANO ed ALESSANDRO FERRARA ha prodotto solo uno stop al passaggio. I rappresentanti dell’Unione di Centro chiedono rispetto politico ed istituzionale; qualcun altro vorrebbe porgere a CASINI, su di un vassoio di argento, un ingresso nel partito, per caldeggiare una propria candidatura alle Politiche. Ed è proprio questo il secondo aspetto che agita gli animi dei centristi salernitani i quali corrono il serio rischio di restare fuori dai posti che potrebbero garantire una elezioni alla Camera dei Deputati o al Senato della Repubblica. Per il Collegio CAMPANIA 2 i primi posti sono da tempo assegnati ad “illustri parenti” della politica: GIUSEPPE DE MITA (Nipote di Ciriaco) e ALESSANDRO ZINZI, (Figlio di Domenico, Presidente della Provincia di Caserta). Al Senato, poi, peggio che andar di notte: nelle prime due posizioni utili PASQUALE SOMMESE e RAIMONDO PASQUINO, entrambi napoletani anche se qualche buontempone considera la candidatura del Rettore dell’Università degli Studi di Salerno espressione della Provincia di Salerno. A quest’ultimo sarebbe opportuno ricordare che PASQUINO non solo vive a Napoli ma del consiglio comunale del centro partenopeo è anche il Presidente. Insomma il quadro che si prospetta è molto triste: la musica vera la suoneranno a NAPOLI, CASERTA ed AVELLINO, per Salerno resteranno giusto un paio di piattini. Per portare il ritmo. E basta.