“Oggi in Consiglio Provinciale abbiamo approvato un documento ufficiale con cui esprimiamo preoccupazione e contrarietà alla proposta. Era necessario approvarlo, come Consiglio provinciale non potevamo tacere. Così abbiamo sollevato preoccupazione sugli effetti dell’Autonomia differenziata e sollecitato una discussione seria e ampia sull’argomento.”
Lo scrive il Vice Presidente della Provincia di Salerno Giovanni Guzzo.
Sulla questione la mia posizione è chiara, come ho detto in più occasioni: l’iniziativa di ridisegnare poteri e competenze nel rapporto Stato – Regioni rischia di creare significative differenze all’interno del nostro Paese con un impatto sociale e economico negativo per il Sud. Sono per la salvaguardia dell’unità dell’Italia, per una solida garanzia delle politiche sociali che devono essere uguali in ogni angolo del nostro Paese, per le politiche che puntino al recupero del divario tra Nord e Sud.
Nel mio intervento di oggi ho ribadito che l’Autonomia differenziata calpesta il principio di solidarità ma tiene conto di sole tre Regioni italiane, che sono il motore e il motivo della proposta. E viene meno il principio di sussidiarietà se si preferisce la centralità delle Regioni rispetto ad altri Enti locali. Si potrebbe operare un cambio di prospettiva e pensare magari di potenziare quegli Enti che sono piu’ vicini ai cittadini quindi più capaci, se messi nelle giuste condizioni, di soddisfarne le esigenze.
Non possiamo restare fermi e come Consiglio provinciale non potevamo tacere mentre i cittadini meridionali stanno rischiando di diventare poveri e senza garanzie rispetto ai loro diritti. Se parliamo di materie delicate, come la sanità e l’istruzione, o di materie cruciali, come trasporti ed energia penso non possa esserci spazio per differenze tra, ad esempio, il territorio salernitano e qualsiasi altra area dell’Italia. Le differenze diventerebbero macigni caricati sulle spalle dei cittadini e avrebbero conseguenze devastanti sul futuro di tutto il Meridione.
Chiamiamo le cose col loro nome. Stiamo parlando di secessione, che è il motore che ha animato da sempre le battaglie della Lega e che ora sta venendo fuori con tutta la sua forza nella proposta dell’Autonomia differenziata.