IN ARRIVO IL NUOVO DECRETO SOSTEGNI: PIU’ SOLDI PER LE PARTITE IVA, IPOTESI RINVIO TASSE

Il bis dei «sostegni» prova ad accelerare e soprattutto a evolversi. Con l’obiettivo di aiutare di più le piccole partite Iva e i settori più colpiti dalla crisi, e di cominciare a guardare alla ripresa introducendo misure più selettive su fronti caldi come il rinvio dei pagamenti fiscali, il blocco dei licenziamenti e quello degli sfratti.

Lo spiega al Sole 24 Ore Claudio Durigon, il sottosegretario leghista all’Economia chiamato anche a gestire in prima persona la pioggia di emendamenti in arrivo (se ne attendono più di 3mila) al primo «Dl sostegni» ora al Senato. La sua replica è destinata a superare i 32 miliardi di deficit movimentati dal primo provvedimento, per attestarsi almeno a quota 35 miliardi (ma non è per nulla escluso che si arrivi in zona 40 miliardi). In discussione, oltre alla cifre, resta anche il calendario: quello ufficiale prevede Def e scostamento in Aula il 22 aprile, con la delibera in consiglio dei ministri la settimana prossima, e un via libera al nuovo decreto intorno al 24 aprile. Anche se questa corsa desta per ora qualche perplessità al Mef

Nelle intenzioni del governo, però, la replica dello strumento potrà portare a risultati diversi, con percentuali di aiuto maggiori per i soggetti economici più in crisi. «In prima fila ci sono le partite Iva più piccole», sostiene il sottosegretario all’Economia, anche alla luce dei dati (pubblicati sul Sole 24 Ore di domenica scorsa) che mostrano come il 58% di chi fattura fino a 100mila euro ha visto sfumare nel 2020 almeno il 30% del proprio volume d’affari, mentre la stessa caduta ha riguardato un terzo delle partite Iva più grandi. Un’altra spinta dovrebbe arrivare per le imprese sopra i 10 milioni, con il rifinanziamento del fondo da 200 milioni, in particolare nei settori come fiere, turismo o tessile che hanno subito le perdite più gravi. «Bisogna considerare – aggiunge Durigon – che con i primi 32 miliardi abbiamo dovuto affrontare dossier come gli ammortizzatori sociali o il piano vaccini che ora sono risolti». Ergo, i fondi per gli aiuti supereranno nettamente gli 11 miliardi del primo giro.