Per giustificare lo scempio edificatorio che ha in mente, a cui vuol sottoporre la Città, il Sindaco di Salerno adduce giustificazioni farneticanti.
In Consiglio Comunale, infatti, ha sostenuto, senza che nessuno della sua maggioranza o dei dirigenti presenti abbia proferito parola, che la scelta di inserire aree del centro cittadino tra quelle alienabili sarebbe dettata dalla necessità di non tagliare i servizi e le spese sociali.
Inverosimilmente il Sindaco, a meno che non intenda strumentalizzare allo scopo di essere persuasivo, dimostra di ignorare che i proventi derivanti da alienazioni di beni comunali non possano in alcun modo essere utilizzati per spese diverse dagli investimenti.Le dichiarazioni del Primo Cittadino, che dimostrano confusione in materia contabile, dovrebbero indurre anche i Revisori dei Conti ad accertare, a questo punto, il corretto utilizzo dei trasferimenti da altri Enti in conto capitale, ossia controllare che le somme provenienti dallo Stato e dalla Regione destinate a finanziare le opere pubbliche siano correttamente utilizzate e non siano distratte per coprire le spese correnti, mettendo in ginocchio le imprese costruttrici e costringendole ad interrompere i lavori.
Appare evidente che per mantenere il livello dei servizi e delle spese sociali è necessario tagliare spesa corrente superflua e sprechi che, nell’attuale contesto socio-economico cittadino, non appaiono più tollerabili.
La verità è che “il Sindaco della tasse, delle opere incompiute e delle spese folli” preferisce cementificare la Città e realizzare palazzi ed edifici anche nelle uniche zone libere del centro cittadino, pur di non ridurre spese che servono a foraggiare la propria vanità.