Riunione a Napoli con il coordinatore regionale Nitto Palma dei parlamentari nazionali e regionali dopo ampio e sereno dibattito e’ stato redatto,all’unanimità il seguente comunicato: Venti anni di militanza e di impegno politico al fianco di Silvio Berlusconi per un paese più libero e più equo ci impongono proprio oggi uno scatto di orgoglio e rilanciare quelle battaglie rafforzate anche dalla plebiscitaria raccolta di firme per i referendum per una giustizia più giusta.
Le vivaci polemiche di questi giorni non ci divideranno in categorie “ornitologiche ” piuttosto ci indicano come sia,la strada dell’unità ,l’unica speranza che il popolo moderato nutre nel veder rappresentate e vincenti le proprie ragioni.La delegazione parlamentare e regionale campana auspica che,nel segno di Silvio Berlusconi ,si ritrovi quella indispensabile armonia che garantisca l’affermazione dei nostri obbiettivi programmatici a partire dall’abolizione totale dell’IMU,oggi alla riduzione dell’IVA,riconoscendo come non vi possa essere nuovo sviluppo se aumenta la pressione fiscale.I parlamentari nazionali e regionali campani vogliono che sia colta l’opportunità del vivace confronto interno al PDl-FI al fine di garantire un percorso condiviso di modello e di regole dei cittadini,degli aderenti e degli eletti alla vita del nostro movimento politico in ragione di una naturale prospettiva a breve di rinnovamento e di democrazia partecipata e congressuale per scegliere i responsabili nazionali e regionali.Non possiamo attardarci in polemiche tra schieramenti avendo noi la responsabilità di essere la Regione con la più alta percentuale d’Italia per il PDL -FI con milioni di elettori moderati che attendono il successo delle nostre battaglie dalla riapertura. Dei termini del condono edilizio,alla tariffa unica nazionale della Rcauto,ai militari per pattugliare il territorio della terra dei fuochi.Partiamo dalla Campania con Silvio Berlusconi,compatti,per costruire quel l’unità ,forti delle nostre vittorie e del nostro consenso,consapevoli della necessità di marcare la nostra identità liberale e riformista accanto a quelle indispensabili regole del gioco democratico interno che vanno condivise e praticate.