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RIFORMA PROVINCE, TRA DUBBI E CERTEZZE

Edmondo CirielliIL TESTO DEL DECRETO SALVA ITALIA STABILISCE DATE PRECISE MA NON CHIARISCE ALCUNI ASPETTI COME AD ESEMPIO COSA ACCADRA’ DELLE SOCIETA’ PROVINCIALI
– La soppressione delle giunte provinciali e dei consigli, stabiliti dal Governo Monti, che in tutta Italia riguarda 3000 consiglieri e 600 assessori, per la provincia di Salerno comporterà un risparmio di 1 milione all’anno. Tanto costano, infatti, gli eletti, con una spesa pro capite di circa 18 mila euro all’anno. Queste le cifre sulle quali si basa la scelta del Governo, piu’ chiara dalla giornata di ieri dopo la lettura del testo del decreto. La manovra Salva Italia contiene anche alcune date che fissano la tempistica per la soppressione degli enti provincia: entro il 30 aprile i rispettivi consigli regionali dovranno approvare la legge con la quale viene stabilito il sistema elettorale per l’elezione dei 10 consiglieri, che spetta ai comuni, oltre che stabilire quali competenze, oggi delle province, passano alle Regioni e quali ai comuni.
Se questo non dovesse accadere, lo stato interviene con un proprio atto, entro e non oltre il 30 di novembre.
Scadenze abbastanza chiare e precise, ma nel corso della riunione dell’UPI, l’unione Province d’Italia, alla quale ha preso parte anche l’assessore provinciale Antonio Iannone, in qualità di vice presidente regionale, è emerso anche qualche aspetto di incostituzionalità sul provvedimento.
Il testo del decreto, però, non chiarisce alcuni aspetti ed in modo particolare quelli che riguardano le società, gli enti ed i consorzi di proprietà della provincia.
A cominciare dalla società ECOAMBIENTE che si sarebbe dovuta occupare della gestione del ciclo dei rifiuti, c’è poi la questione per la società ARECHI MULTISERVICE, per poi passare alle quote che la provincia detiene nell’ambito del Consorzio Aeroporto, poi la posizione all’interno del Consorzio Salernitano dei Trasporti Pubblici.

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