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SANITA’ PRIVATA: E’ GUERRA TRA SIGLE SINDACALI.

Purtroppo è molto triste appurare dagli organi di stampa – afferma con rammarico ma risoluta certezza Pietro Antonacchio Segretario Generale della CISL FP di Salerno – che la CGIL FP nelle sue massime espressioni si vanta di incontri privati con il manager Squillante in cui addiviene ad accordi ovvero lo stesso D.G. prende impegni sulle richieste inoltrate dalla sola CGIL, su anticipazioni di cassa per le quali poi qualcuno si vuole prendere la paternità. Ma siamo pazzi!!!

 

Meglio che tale paternità se la prendano loro anche perché conoscendo gli uomini, penso che sia tutto falso quanto dichiarato, anche alla luce dei fatti che tali accordi si sottoscrivono nelle sedi istituzionalmente predisposte. Mi duole ipotizzare che, se tali fatti siano nel concreto intervenuti, qualcuno li pubblicizzi anche e se ne fa un vanto, poiché mostra tutta la sua pochezza e poca considerazione di chi ha coinvolto e spregio delle regole su cui si dovrebbero basare le sane e trasparenti relazioni sindacali. Infatti come CISL FP avevamo solo informato i lavoratori interessati su un aspetto importante per le case di cura, interpretandolo quale attenzione dell’attuale manager su una questione spinosa che riguardava le case di cura. Giammai avremmo ipotizzato che tale evento fosse invece una risposta intervenuta a seguito di una richiesta esclusiva della CGIL FP, fatta in maniera privata e riservata, poiché altra sarebbe stata la posizione e la consequenziale denuncia della CISL FP. Purtroppo però dobbiamo prendere atto che il delirio di onnipotenza e di spregiudicatezza di qualche dirigente dell’ultima ora della CGIL FP è tale che non tralascia di sminuire l’azione e le attenzioni del manager Squillante, ridimensionandole ad effimera risposta a richieste individuali e su tavoli privati. Inoltre è proprio vero. E’ meglio stare zitti e far finta di non aver capito che parlare e dimostrare di non aver capito nulla sul serio. Sulla questione della Casa di Cura Villa Chiarugi, dispiace dover contraddire la CGIL FP poiché a seguito della sottoscrizione del contratto di solidarietà non si deve andare più da nessuna parte, poiché l’atto firmato in azienda è un accordo ormai valido a tutti gli effetti. A Napoli, all’ORMEL e non da Caldoro, ci si va quando in azienda non vi è nessun accordo, ma forse qualcuno tutto questo molto probabilmente non lo sa, ma la cosa non mi stupisce conoscendo bene gli individui. Certo è che qualcuno, sempre, non dice che la sola CGIL FP era disposta a firmare una cassa integrazione in deroga al buio e senza alcun progetto di riconversione. Era ovvia quindi la posizione della CISL FP di netta contrarietà, ragione per cui da subito si era attestata su posizioni di rottura sia sulla solidarietà che sulla cassa integrazione in deroga e che solo dopo aver chiesto e ottenuto unitariamente l’avvio di una seria ipotesi di riqualificazione si sono aperti gli scenari del contratto di solidarietà, progetto di rilancio della struttura psichiatrica. Ma purtroppo è proprio vero che al peggio non vi è mai fine e spero che almeno in questa situazione la UIL FPL possa condividere con la CISL FP che tutte e tre le organizzazioni hanno lavorato unitariamente. In assenza, allora la UIL assuma la “seconda battuta” di rincalzo in cui l’ha relegata la CGIL FP, e in tal caso non se ne rammarichi troppo e ne più di tanto. Purtroppo e per fortuna la verità viene sempre a galla…. e chi vuole nel concreto capire, capisce.”

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