Quanti degli attuali parlamentari salernitani sarebbero stati eletti con una legge elettorale diversa dal Porcellum ? Due, al massimo tre. Gli altri, con ogni probabilità, sarebbero rimasti fuori dal Parlamento, con le preferenze ma anche con un sistema collegati ai Collegi e, dunque, ad un certo radicamento sul territorio. Il panorama è abbastanza sconcertante.
C’è quel parlamentare che, nel suo Paese di residenza, alle ultime politiche, non ha ottenuto, per il suo partito, neppure il 10% dei consensi, pur avendo sbancato, però, alle Primarie per la scelta delle candidature.ÂÂÂ
C’è un altro, invece, che nel centro dove vive da quando è nato, non riesce neppure ad organizzare una lista per le prossime elezioni comunali.ÂÂÂ
Poi come dimenticare la storia di chi, misurandosi con le preferenze per le amministrative, ha ottenuto percentuali da prefisso telefonico.ÂÂÂ
Ci sono, poi, quelli scomparsi dai territori (ma oggi riapparsi con un vestito nuovo), alcuni che parlano solo se autorizzati da un sindaco, altri, ancora, di cui conosciamo, quasi ora per ora, grazie ai social network, l’esperienza in parlamento.ÂÂÂ
Basta, non se ne può piu’. Speriamo che, a breve, venga approvata una nuova legge elettorale che sarebbe il migliore sistema per un radicale cambiamento della classe dirigente politica. Altro che congressi…ÂÂÂ