TITTI SANTULLI (SINISTRA ITALIANA): “LA LEGGE DI BILANCIO COLPISCE CITTADINI ED ENTI LOCALI”

Negli ultimi tre decenni di austerità i Comuni hanno pagato un tributo fondamentale. Infatti, nonostante il loro contributo alla produzione del debito pubblico nazionale sia sempre stato irrisorio (attualmente non supera l’1,4%), tutte le politiche di austerità sono state scaricate sugli stessi, con una riduzione delle risorse che supera i 14 miliardi di euro e una politica di drastica riduzione del personale.

Lo scrive, in una nota, la Segretaria Provinciale di Sinistra Italiana Salerno Titti Santulli.
La legge di bilancio 2025 rincara la dose con le sue previsioni:
* In merito alla spesa corrente, con il pomposo titolo di “Contributo alla finanza pubblica da parte degli enti territoriali e rimodulazione dei finanziamenti degli enti territoriali”, si stabilisce che i Comuni nel prossimo quinquennio dovranno obbligatoriamente accantonare (cioè, non spendere) le seguenti cifre: 130 milioni nel 2025, 260 milioni nel 2026, 260 milioni nel 2027, 260 milioni nel 2028, 440 milioni nel 2029. Le cifre accantonate saranno spendibili l’anno successivo per investimenti o utilizzabili per la riduzione del disavanzo e del debito.
* In merito ai fondi per gli investimenti sono previste riduzioni tra il 20% e il 30% e l’azzeramento del dispositivo che obbligava le Regioni ad assegnare ai Comuni fondi per investimenti pari al 70% di un fondo di loro spettanza.
* Viene previsto un saldo annuale complessivo più stringente dell’attuale pareggio di bilancio. Il nuovo vincolo include anche gli avanzi di bilancio e gli accantonamenti.
* Viene reintrodotto per il prossimo anno un limite al turnover per le assunzioni a tempo indeterminato per i Comuni con oltre 20 dipendenti, fissando il limite alle assunzioni al 75% (ogni quattro pensionamenti potranno essere assunte tre persone). Questa disposizione rischia di compromettere i piani triennali di assunzione già avviati e i processi di mobilità interna tra enti, con potenziali ricadute legali in caso di annullamento delle selezioni in corso.
Il quadro che emerge da questi provvedimenti è un nuovo inasprimento delle politiche di austerità che andranno a minare ulteriormente la storica funzione pubblica e sociale dei Comuni, oltre a peggiorare le già drammatiche condizioni dei servizi pubblici locali. Anche perché, oltre alle misure specifiche sopra indicate, occorrerà tenere conto delle ricadute territoriali dei tagli lineari ai Ministeri (-7.7 miliardi in tre anni) previsti dalla medesima manovra.
Occorre infine ricordare che già con la Legge di Bilancio 2024 i Comuni sono stati sottoposti a un taglio delle risorse pari a 300 milioni annui per il biennio 2024-2025 e di 200 milioni annui per il triennio 2026-2028.
Si tratta di misure ingiuste, dannose ed inaccettabili. È necessario che gli Amministratori locali facciano sentire la propria protesta, senza cedere a logiche di schieramento politico, nel superiore interesse dei Cittadini e dei territori. Tacere per ragioni di parte equivale a rendersi complici dello smantellamento degli Enti locali.