“Il tema di quest’anno, Becoming human, è di grande attualità. Viviamo un momento drammatico a livello internazionale, siamo circondati da conflitti, guerre, tensioni. Non cessa l’aggressione di Putin in Ucraina e abbiamo il conflitto a Gaza con centinaia di civili vittime ogni giorno, non solo sotto i bombardamenti ma perché non riescono ad avere un pezzo di pane. Abbiamo il dovere di rispondere con forza. E un messaggio può arrivare anche da Giffoni con la richiesta di recuperare umanità, dignità, il rispetto dei diritti umani in tutto il mondo. Un messaggio potente di dialogo, di pace, volto ad abbattere i muri. Dobbiamo diventare umani perché siamo umani ma in tanti contesti perdiamo la nostra umanità”. Piero De Luca incontra la sezione Impact al festival di Giffoni.
Tra i temi affrontati, la partecipazione dei giovani alla vita politica: “C’è voglia di partecipazione dei giovani, un po’ persa negli anni passati – afferma De Luca – Anche i social possono essere un veicolo importante di informazione su ciò che accade nel mondo. Il mio invito ai ragazzi è di non lasciarsi travolgere dall’indifferenza rispetto a ciò che accade nel mondo, e anche rispetto alla politica. Perché la politica si occupa di voi”. Da qui, il discorso arriva all’astensionismo:
“Non è un segnale di protesta ma una cosa che porta ad affidare ad altri quello che accade. Invece, andare a votare è un gesto importante, che in tante parti del mondo non è possibile. Anche in Europa ci sono Stati in cui si sta limitando la libertà di espressione, le libertà fondamentali. Allora noi teniamocele strette queste libertà, anche partecipando alle tornate elettorali. Il voto è un piccolo grande passaggio che ha un valore simbolico e pratico”.
