“Uno dei motivi delle mie dimissioni è stata la mancata adozione del Puc nei tempi che ci eravamo dati. Il motivo della mia premura era la necessità di dotare il territorio, a nove anni della fusione, dello strumento urbanistico necessario a regolamentare lo sviluppo dello stesso. Accanto a questo, la necessità di avere un Puc per poter accedere ad alcuni tipi di finanziamenti e ancora per sfruttare disposizioni normative in materia edilizia.”
Lo scrive, in una nota diffusa alla stampa, l’ex Vice Sindaco di Montoro Francesco Tolino.
L’esempio lampante di tutto questo è il piano casa: la regione Campania infatti ha inserito le disposizioni inerenti questa possibilità edilizia nella legge numero 13 del 2022 ed ha disposto che dal 30 giugno di quest’anno solo i comuni che avessero un puc avrebbero potuto consentire questi incrementi di volumetria.
I termini sono spirati; il nostro comune non si è dotato di strumenti urbanistici ed oggi le pratiche di questo tipo, come l’incremento di volumetria del 30% in caso di abbattimento e ricostruzione oppure l’aumento di superficie nei limiti previsti da questa norma, non sono più possibili a Montoro.
Questo ovviamente comporta una limitazione delle possibilità di cittadini, una limitazione delle attività di carattere edilizio, una limitazione per le imprese del settore, una limitazione per i tecnici del territorio che chiaramente vedranno ristringersi le possibilità di attività, di lavoro, di incarichi.
Il rispetto dei tempi e delle procedure amministrative è fondamentale ed il fattore tempo nella vita anche di un ente locale, non solo di quello dell’imprenditore, è assolutamente un fattore principale, di straordinaria importanza.
Procedere con lentezza, procedere a singhiozzi, non procedere affatto rappresentano una colpe grave per chi gestisce un ente.
Montoro merita di più.
