Ance Salerno

ANCE, appello ai politici salernitani

Ance SalernoANCE SALERNO CONTRO LA MODIFICA DEL CORRIDOIO 1: SAREBBE UN DANNO GRAVISSIMO PER LA PROVINCIA DI SALERNO
Un appello alla deputazione politica – impegnata negli enti locali, al Parlamento e in Europa – affinché non si adottino decisioni che potrebbero condizionare duramente, in negativo, lo sviluppo ed il rilancio economico della provincia di Salerno, della Calabria e della Sicilia.
È l’iniziativa urgente che ha deciso di adottare ANCE Salerno, indirizzando una lettera a tutti i politici salernitani, a seguito delle voci, sempre più insistenti, volte a modificare l’asse infrastrutturale europeo “Corridoio 1 Berlino-Palermo” a vantaggio di un nuovo tracciato che, anziché partire da Berlino, dovrebbe avere inizio da Helsinki e svilupparsi lungo l’Europa con arrivo a La Valletta (Malta). In Italia il nuovo percorso, anziché attraversare le Basilicata, Calabria e Sicilia per poi raggiungere Malta, sembrerebbe invece interrompersi all’altezza di Napoli per deviare verso Bari.
«Se dovesse passare questo nuovo tracciato – commenta il presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi – si perpetrerebbe un danno gravissimo per tutte le aree geografiche a sud di Napoli, a partire proprio dalla provincia di Salerno. Fermare l’alta velocità nel capoluogo di regione equivale a stroncare, probabilmente in maniera definitiva, nuove opportunità di traffico e di collegamenti col resto d’Europa per l’intero territorio provinciale e per buona parte del Mezzogiorno. Un vero e proprio ritorno al passato destinato ad acuire le già insostenibili deficienze infrastrutturali. È necessario quindi che tutti, ad ogni livello politico, istituzionale, associativo, sindacale, si mobilitino per contestare questa scelta in ogni sede».
ANCE Salerno ha stilato una prima stima dei potenziali danni che ne deriverebbero per il Mezzogiorno: per realizzare 400 km di alta velocità da Napoli a Palermo sono necessari investimenti per circa 10 miliardi di euro, con una occupazione (tra diretta e indotto) di oltre 500.000 operai. «La sola attuazione del programma comunitario per la realizzazione del Corridoio 1 nel suo tracciato originario – aggiunge Lombardi – consentirebbe di compensare ampiamente la perdita di occupazione (300.000 unità) che abbiamo registrato nel comparto dall’inizio della crisi, nel 2008. Senza considerare le enormi potenzialità che si schiuderebbero per il territorio in conseguenza della migliore, più efficiente e rapida mobilità delle persone e delle merci».
Il Corridoio 1 Berlino-Palermo è il frutto del lavoro del Gruppo di alto livello istituto tra il 2002 e il 2003 dalla Commissione europea e che ha identificato una lista di progetti importanti per la coesione territoriale, economica e sociale. Connette importanti nodi europei lungo la direttrice Nord-Sud ed assume un ruolo fondamentale per le comunicazioni con l’Europa centrale ed orientale, intersecando il Corridoio 5 Lisbona-Kiev.
In Italia, il Corridoio Berlino-Palermo attraversa verticalmente la penisola, percorrendo il Nord-Est a partire dal valico del Brennero e proseguendo, a circa metà percorso, lungo le regioni tirreniche, fino a giungere in Sicilia.
A seguito della presentazione della proposta della Commissione europea sul prossimo Quadro finanziario pluriennale (QFP) si evidenziano però modifiche nel percorso che, invece di partire da Berlino, dovrebbe avere inizio appunto da Helsinki e svilupparsi lungo l’Europa con arrivo a La Valletta (Malta). In Italia, anziché attraversare provincia di Salerno, Basilicata, Calabria e Sicilia per raggiungere Malta, si interrompe all’altezza di Napoli per deviare verso Bari.
«È evidente che il Corridoio europeo rappresenta una straordinaria opportunità per l’intera penisola e segnatamente per il Mezzogiorno. – commenta ancora il presidente Lombardi – Fermare però il tracciato a Napoli per deviarlo verso la Puglia, equivale a tagliare fuori la provincia di Salerno e i le regioni più povere del sud Italia. Una scelta irrazionale e pericolosissima che occorre contrastare in ogni sede: piuttosto bisogna mantenere l’originario tracciato e pianificare a livello nazionale interventi infrastrutturali per “tagliare” trasversalmente la penisola e collegare al Corridoio 1 anche il versante adriatico, a partire proprio dalla tratta Napoli-Bari»
Intanto ANCE Salerno, proprio per rimarcare ancora una volta le gravi e sempre più insostenibili deficienze infrastrutturali del nostro territorio, ha deciso di sostenere attivamente il presidio organizzato dalla Feneal-Uil sulla linea ferroviaria tra Ascea e Pisciotta. Una delegazione dell’associazione sarà al fianco di sindacalisti e lavoratori per sostenerne e condividerne l’iniziativa e rivendicare per il nostro territorio una politica dei trasporti che guardi al futuro e non punti semplicemente alla conservazione dell’esistente, anche quando questo – vetusto e inidoneo – risale a più di un secolo fa.

 

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