Chi ha lavorato lo ha fatto tra mille difficoltà con un turismo che non si è stati capaci di “leggere ed orientare” e in un territorio abbandonato e con poche regole che si fa fatica a far rispettare.
Capaccio Paestum è una cittadina a vocazione turistica ma il turismo è, innanzitutto, accoglienza ed organizzazione, oltre che promozione.
Oggi, manca tutto questo, soprattutto nei bisogni primari di un turista che sceglie di soggiornare nel nostro territorio.”
Lo scrive la consigliera comunale di Capaccio Paestum Simona Corradino.
Se ha bisogno di un aiuto medico comincia la “roulette russa” tra sedi ed orari.
Capaccio Scalo di giorno, il capoluogo di notte, “oggi non c’è nessun medico”, “la guardia medica turistica non è attiva”, “chiamate il 118”.
Ognuna di queste scritte è un chiodo sulla tomba del turismo capaccio pestano.
Il 118 dovrebbe servire per le emergenze reali non per esigenze mediche facilmente gestibili in sede di “continuità assistenziale” o Psaut.
Psaut che la “mala politica” non è stata in grado di difendere a settembre 2024 con la chiusura notturna e che, tutt’ora, è incapace di pretendere.
Capaccio Paestum è, attualmente, un comune fermo al palo, spento, assente o carente nei servizi essenziali.
A nulla servono le delibere di indirizzo. Ma poi di indirizzo a chi???
Chiediamo all’amministrazione Paolino e all’assessore al turismo di recuperare orari e sedi di assistenza medica e fornire indicazioni chiare con una comunicazione massiva.
Cerchiamo di mettere almeno un fiorellino in questo deserto.
Dei “grandi assenti” ne riparleremo a settembre.