CSTP - Salerno

CRISI DEL CSTP. PARLA SANTOCCHIO: “LANDOLFI E’ UN ASINO”. CUOZZO CONTRO RAGOSTA. IL PD ALL’ATTACCO. CAMMAROTA: “VENDERE PALAZZO LUCIANI” . CISL:”TUTELARE I POSTI DI LAVORO”

Come era facile immaginare si è scatenata una vera e propria battaglia di dichiarazioni sulla vicenda del CSTP, dopo la dichiarazione del tribunale di Salerno che ha dichiarato lo stato di crisi con l’amministrazione straordinaria che spetterà al commissario nominato dal Governo. Ecco i commenti..

 

 

ECCO IL COMMENTO DEL SEGRETARIO PROVINCIALE DELLA CISL MATTEO BUONO 

 

“La decisione del Tribunale di Salerno sulla delicata e triste vicenda del Consorzio Salernitano dei Trasporti Pubblici segna una sconfitta per il mondo della politica che, negli ultimi mesi, si è preoccupata piu’ di tutelare le proprie posizioni che salvaguardare la storica azienda, i suoi dipendenti e, soprattutto, il servizio che viene erogato a tutti i cittadini del salernitano. La CISL di Salerno, ai diversi interlocutori istituzionali che si sono alternati nel tempo, ha sempre garantito la massima collaborazione nell’ottica di un salvataggio, sempre piu’ complicato, della azienda che rappresenta un pezzo della storia del ‘900 per tutti i salernitani”.

E’ quanto dichiara MATTEO BUONO, Segretario Provinciale della CISL di Salerno.

“Oggi il nostro appello”, prosegue BUONO, “è rivolto al Commissario Straordinario di Governo che, nelle prossime settimane, sarà nominato per la gestione del CSTP. La nostra organizzazione sindacale sarà disponibile ad ogni tipo di ragionamento e di trattativa a condizione che si parta dalla tutela dei posti di lavoro di autisti ed operai che rappresentano l’ossatura fondamentale della azienda. Il Commissario troverà la massima sensibilità da parte della CISL presentando un piano di rilancio che, attraverso il coinvolgimento di tutti, ponga come punto di partenza i lavoratori del CSTP”.

 

NICOLA LANDOLFI, SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PD

 

“Finalmente arriva il Commissario Straordinario al Cstp. Da anni ci battiamo perché Santocchio vada a casa e, ora, dobbiamo solo sperare che non sia troppo tardi. Evitare il fallimento. Salvare il Cstp vuole dire salvare il trasporto pubblico!”

 

MARIO SANTOCCHIO LIQUIDATORE CSTP 

 

“Landolfi si conferma un asino. Ancora una volta devo ribadire che i motivi della crisi del CSTP trovano origine in un passato non recente quando si portava avanti una gestione allegra e non si provvedeva a ripianare le perdite ma si utilizzavano i beni aziendali. Dopo di che si sono riversate le perdite sui creditori. Purtroppo Landolfi che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. A questa situazione si sono aggiunti i tagli che hanno investito il settore del trasporto pubblico in Campania dove c’è stato un taglio del 27%. A questo punto abbiamo messo in campo ogni tipo di azione per eviatre il fallimento dando all’azienda una ulteriore possibilità con l’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, risultato questo ottenuto grazie a chi è riuscito a gestire la crisi e non si è fatto travolgere dalla crisi. 

 

ANTONIO CAMMAROTA, CONSIGLIERE COMUNALE E PROVINCIALE: “VENDERE PALAZZO DI PIAZZA MATTEO LUCIANI”

 

CSTP,  VENDERE PALAZZO LUCIANI E FARE CHIAREZZA A TUTTI  I LIVELLI

“Il patrimonio immobiliare ammonta a 40 ML di euro”, ma “la debitoria è 18 ML di euro”, e “v’è sentenza di condanna generica in sede civile nei confronti di Regione Campania che potrebbe rendere superflua la ricapitalizzazione oggi invece necessaria….”

Con queste parole, l’allora presidente cstp rispondeva alle mie domande in commissione provinciale lavoro da me presieduta in data 6 settembre 2011.

Due anni fa, erano chiare le cose da fare.

Andava venduto subito Palazzo Luciani –“il Presidente Santocchio è favorevole alla proposta del Presidente Cammarota di dismettere parte del patrimonio immobiliare”-, perché una sede costituita da un intero palazzo antico nel cuore della città che vale 20 ML di euro senza pagare i lavoratori e diminuendo il servizio, non era e non è tollerabile.

Andava accertato e riscosso il debito di Regione Campania, perchè il debitore era un Ente Pubblico v’erano strumenti giuridici per accertare l’entità del credito prima della liquidazione inserendo il credito in bilancio, ed evitare la liquidazione e quindi l’impotenza gestionale del cstp, che non potè far fronte neppure all’unico ricorso di fallimento, di 70 mila euro soltanto, che ha prodotto l’iter per l’amministrazione straordinaria.

In Provincia proposi un emendamento votato da tutti tranne Cirielli e Memoli perché si impegnasse ogni somma disponibile in anticipo cstp per evitare la liquidazione, e quindi votando un piano industriale zoppicante, e poi votando ancora per la necessaria ricapitalizzazione; e al Comune  votando anche li la ricapitalizzazione, e poi ancora l’acquisto delle quote inoptate, e ancora nel consiglio di lunedì voterò per l’aumento del capitale sociale, ma chiedendo di agire in via giudiziaria, anche in via surrogatoria, per le responsabilità e per il danno.

Si venda subito la sede di piazza Luciani, ora si può e si deve per i poteri che ha il commissario giudiziale, recuperando immediata liquidità anche con strumenti di anticipazione bancaria o di cartolarizzazione che la legge consente, e si proceda a un risanamento giusto, nella consapevolezza che il servizio corrisponde a un interesse pubblico che non è solo produttività economica ma anche sociale; e si individuino e si rendano evidenti tutte le responsabilità, ad ogni livello, amministrativo, gestionale, politico.

 

 

MICHELE RAGOSTA (SEL): “E’ TUTTA COLPA DEL CENTRO DESTRA SALERNITANO”

 

«La decisione del tribunale fallimentare di Salerno di revocare il concordato preventivo al Cstp e di indirizzare l’azienda verso un’amministrazione straordinaria sotto il controllo del Governo che ora dovrà nominare un nuovo commissario al posto di Mario Santocchio conferma quanto Sinistra Ecologia Libertà denuncia ormai da tempo: il disegno criminoso del centrodestra in provincia di Salerno di fasciare i servizi essenziali ai cittadini è miseramente fallito». Lo dichiara in una nota il deputato e coordinatore provinciale di Sel, Michele Ragosta. «Da quando l’amministrazione provinciale è in mano al centrodestra di Cirielli e Iannone, stiamo assistendo allo sfascio di tutti i più importanti servizi che una società civile deve garantire ai suoi cittadini. Più volte – ha proseguito Ragosta – abbiamo segnalato l’inadeguatezza dei commissari liquidatori nominati dalla Provincia di Salerno, prima nella gestione dei Consorzi di Bacino e poi anche nel Cstp. Per non parlare di quanto sta accadendo nella sanità pubblica, con la paventata chiusura dell’ospedale di Agropoli e di altri presidi dell’entroterra salernitano, così come previsto dall’atto aziendale recentemente presentato dal direttore generale, Antonio Squillante. Se – ha attaccato – più volte abbiamo chiesto le dimissioni del governatore campano, Stefano Caldoro, ora è opportuno che anche l’amministrazione provinciale guidata dal presidente Antonio Iannone, ammetta di aver fallito sul piano gestionale e finanziario, rimettendo il suo mandato nelle mani degli elettori. Da parte nostra – ha concluso – esprimiamo solidarietà ai lavoratori del Cstp e facciamo voti al Governo affinchè gestisca questa fase di amministrazione straordinaria cercando di tutelare i livelli occupazionali e garantendo il servizio di trasporto pubblico ai salernitani».

 

MICHELE CUOZZO, ASSESSORE PROVINCIALE AI TRASPORTI. “RAGOSTA SBAGLIA AD INDICARE I RESPONSABILI”

 

“Il disegno criminoso a cui fa riferimento il deputato Ragosta è stato strategicamente pianificato un bel po’ di anni fa”. Così, l’assessore ai Trasporti,Michele Cuozzo al coordinatore provinciale di Sel Michele Ragosta. “Le ragioni della crisi del CSTP- continua- come ha specificato il Tribunale nel provvedimento del 2 luglio, affondano le radici in una esposizione debitoria ereditata dalle gestioni dell’ultimo decennio, quando facevano la parte dei leoni privilegi e privilegiati; è il caso di ricordare il dirigente dallo stipendio d’oro. L’Amministrazione Cirielli- Iannone ha dovuto ripianare debiti, ricapitalizzando perdite, immettendo comunque risorse per evitare il tracollo ed impedire il fallimento. L’Amministrazione provinciale ha perfino fatto ricorso allo strumento dell’anticipazione di cassa per garantire il pagamento degli stipendi per i lavoratori del CSTP; nell’ultimo decennio vi è stato un trend negativo che ha bruciato oltre cinquanta milioni di euro, le politiche clientelari sono servite a garantire poteri e privilegi trascurando la funzione del CSTP”. “L’azione politica dell’Amministrazione provinciale- sottolinea- era ed è finalizzata a migliorare la qualità della vita dei salernitani a mezzo di un trasporto pubblico efficiente.

La gestione CSTP fino a giugno 2010 non è certamente targata centrodestra; a partire da tale data, infatti, si è messo mano al risanamento, ma la mole di debiti ereditati e le scelte sbagliate, unitamente a
gestioni fallaci, hanno costretto il CSTP, nel giro di un anno, a ricorre allo
strumento del concordato preventivo. Concordato preventivo non ritenuto efficace dal tribunale stante i pregressi debiti ed i pregressi errori gestionali.
Quei debiti, quella pianificazione sbagliata, quella gestione fallimentare e
clientelare è stata la causa principale dello sfascio”. “Ciononostante la
Provincia ha resistito, a mezzo di risorse finanziarie ha evitato tagli ed ha
preteso il rispetto dei dipendenti; la prova provata di tutto ciò è insita nel
decreto del Tribunale di Salerno datato il 2/07/2013”. “Per avere contezza di cause e concause che hanno determinato la crisi di una delle più importanti aziende pubbliche salernitane- conclude Cuozzo- non c’è bisogno di alchimie, il passato recente è la carta di identità di chi si candidava a sfasciare l’azienda pubblica. Quegli avvoltoi oggi stiano lontani dal CSTP”.

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