Olevano sul Tusciano torna ad essere terra di briganti. Il prossimo weekend infatti, il centro cittadino amministrato dal Sindaco Michele Ciliberti, ospiterà la XVII° edizione della Saga di Nardantuono. Iniziativa organizzata dalla Pro Loco di Olevano sul Tusciano presieduta da Pietro D’Aniello, che da diversi anni rientra nei grandi progetti della Regione Campania. Si inizia Sabato 5 agosto dove a Salitto in piazza Francesco Spirito a partire dalle ore 20.00, tra musiche, canti popolari e piatti della tradizione avrà luogo la Notte della Musica Popolare del Brigante. Domenica 6 agosto invece, nell’anfiteatro naturale di Cannabosto, a partire dalle ore 18,30 si terrà l’attesissima rievocazione storica del brigante Antonio Di Nardo detto Nardantuono. Uno spettacolo emozionante di circa 90 minuti, accompagnato dalle musiche del gruppo Works in Folk, coordinato da duo Luigi Ciancio-Francesco Caiazzo e che vede la partecipazione di circa 150 figuranti. Sarà possibile raggiungere il luogo montano, grazie al servizio navetta messo a disposizione dall’amministrazione comunale, che partirà dall’area parcheggio della frazione Salitto.
“La Saga di Nardantuono rappresenta un grande attrattore per il nostro territorio– ha dichiarato il Sindaco Michele Ciliberti – un evento che ci riporta indietro nel tempo, che appassiona grandi e piccini. E’ compito delle Istituzioni promuoverlo e sostenerlo. Un plauso ed un ringraziamento lo rivolgo ai tanti volontari, ai figuranti, ai membri della locale Pro Loco che da 17 anni con grande sacrificio organizzano questa bellissima manifestazione”.
La coordinatrice dell’evento, Martina Caiazzo ha aggiunto: “Sono circa 150 i figuranti, tutti attori non professionisti, che con entusiasmo danno vita a questa rappresentazione che cerca di richiamare l’attenzione anche sui monumenti olevanesi. Non a caso l’evento si svolge a Cannabosto, in un ampio piazzale che si trova nel bel mezzo della natura, alle falde del Castello Longobardo e di fronte alla Grotta di San Michele. Vi aspettiamo domenica prossima per rivivere insieme un pezzo di storia e di vita, le radici della nostra identità territoriale raccontate attraverso l’arte del teatro, in un luogo, a dir poco, mozzafiato.”