Da domani i 180 lavoratori interinali della Tempor in forza alla società “Salerno Pulita” dovranno astenersi dall’andare al lavoro. Come già avvenne a cavallo di Ferragosto, hanno ricevuto una lettera dalla Tempor in cui gli viene comunicato che vengono messi in ferie retribuite. Il perché di questo nuovo inasprimento dei rapporti tra la Tempor e Salerno Pulita è da ricercarsi nel fatto che la società del Comune non è riuscita a tener fede agli impegni assunti in Prefettura. In pratica, Salerno Pulita non avrebbe pagato la prima tranche, che ammonterebbe a trecentomila euro, del debito maturato nei confronti della Tempor.
A quanto si è appreso, venerdì scorso da Salerno Pulita avrebbero chiamato la società che fornisce i lavoratori interinali e comunicato che non avevano i soldi per pagare e che erano in attesa di una cessione del credito che, a sua volta, la società partecipata ha maturato nei confronti del Comune.
Insomma, si è creata una catena niente affatto virtuosa: il Comune non paga Salerno Pulita che, di conseguenza, non può pagare la Tempor, il cui contratto di fornitura di manodopera scadrà il prossimo 30 settembre.
Sempre secondo notizie trapelate da ambienti vicini alla società, sembra che il Comune stia tentando di trovare una soluzione alternativa con altre agenzie interinali. In pratica, potrebbe serre chiesto ai 180 lavoratori interinali di dimettersi in massa e di passare con un’altra società con cui avviare una nuova collaborazione.
Per Giuseppe Zitarosa, consigliere comunale del Pdl, «si tratterebbe di un rimedio peggiore del male, in quanto esporrebbe Salerno Pulita ad un contenzioso giudiziario milionario con la Tempor».
Per l’esponente del Pdl la soluzione da praticare è l’assunzione di questi lavoratori a Salerno Pulita. «Per legge una società può avvalersi di lavoratori interinali fino ad un massimo dell’8 per cento dei propri dipendenti. Salerno pulita, che ha 300 dipendenti è dunque – dice Zitarosa – è andata ben oltre questo limite. Utilizza i 180 interinali da tre anni e quindi non si può neanche parlare di un lavoro straordinario, perché senza l’apporto quotidiano dei 180 interinali non potrebbe svolgere i servizii. Deve assumerli».
tratto da LA CITTA’ edizione 17 settembre