SALVATORE GAGLIANO E PAKY MEMOLI FANNO I FUOCHI D’ARTIFICIO. IL BOTTA E RISPOSTA

Le dichiarazioni della Signora Memoli mi hanno lasciato perplesso, sia per la forma che per la sostanza, confermandomi che attraversa un delicato e preoccupante momento di agitazione politica e perciò merita rispetto, evitando qualsiasi tipo di replica.

Mi corre, però, l’obbligo di fare alcune precisazioni:

 

i Dirigenti dell’UDC mi hanno cercato e non certo sono stato io ad offrirmi, da Casini a Cesa, da De Mita a Cobellis, tutti mi hanno pressato affinché fossi il candidato Sindaco dell’UDC e mai ho voluto firmare la tessera del partito.

Quindi: dimettermi da cosa ?

La difficilissima battaglia al Comune di Salerno l’ho fatta da solo unitamente ai candidati della lista, ai quali devo rispetto e gratitudine.

Fra questi di certo non c’era la Signora Memoli, che si batteva per altri obiettivi.

Allora mi chiedo: a che titolo dovrei dare a Lei delle spiegazioni?

Le ricordo che l’Associazione è ben altra cosa rispetto ad un Partito politico.

Certo se ho aderito a Città Nuove è perché è un’Associazione che guarda al PDL e quindi al centro destra e non certo a Monti.

E’ proprio alla luce di queste confusioni politiche devo ammettere che l’amico Lello Ciccone aveva perfettamente ragione.

Pertanto, invito la Signora Memoli a stare tranquilla, le arrabbiature politiche fanno molto male.

Quando andare via lo deciderò solo ed esclusivamente io.

 

QUESTO IL COMUNICATO DELLA CONSIGLIERA COMUNALE PAKY MEMOLI. 

 

Più avvezzo ai toni anfitrionici degli imbonitori di piazza, “il Capogruppo UDC” Salvatore Gagliano – che oggi può rappresentare solo se stesso – ha tramutato la Sala del Palazzo di Città in un palcoscenico per la sua ultima performance: difesa dell’incoerenza politica!

È di dominio pubblico il suo passaggio a “Città Nuova”, Fondazione dell’ex Governatore del Lazio Renata Polverini, organica al PDL; evidentemente, colto in flagranza nel momento in cui è stato invitato a fare un passo indietro dalla leadership UDC che lui pretende ancora di ricoprire a Palazzo di città, come un bambino beccato con le dita nella marmellata, il nostro Gagliano si è scatenato in un florilegio di bestialità gratuite nei miei confronti, contumelie che con la politica hanno davvero poco a che fare; piuttosto con la maleducazione.

Mi stupisce come la sua esperienza di alcuni anni fa alla Regione Campania, inoltre, gli abbia insegnato così poco giacché, facendo rozzamente menzione all’onorevole Luigi Cobellis – capogruppo regionale UDC – dimostra di non essere quel navigato ed esperto uomo politico che dice di essere. Sappia che Cobellis è e rimarrà il riferimento regionale della nostra politica in città.

Tutto potevo aspettarmi da un collega di partito tranne che il nervosismo gli desse talmente alla testa da perdere totalmente il controllo .

Per chi si è sempre fregiato di essere un uomo al servizio della collettività, non deve essere un bel periodo se, quella stessa collettività, fa ora fatica a comprenderne la collocazione.

Peccato che quel “padrone” (a voler utilizzare un suo appellativo declamato nell’odierna seduta) capace di garantire posti al sole in ogni stagione, non sia una mia prerogativa, né faccia parte del mio passato politico e professionale. Ma tant’è…

 

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