Sarno – Continua la campagna del movimento civico “Rete libera” che, dopo aver ripulito il parco giochi di ponte Alario, apre un sondaggio riguardo la privatizzazione dei parcheggi.
L’opposizione ha proposto tre soluzioni al bando di gara per la concessione a terzi della gestione dei parcheggi comunali, voluta dalla maggioranza del Centro Destra Sarnese.
Oggi si voterà in alcuni esercizi commerciali (disponibili sul sito www.retelibera.eu) e con la petizione, iniziata su Internet, i cittadini potranno esprimere la propria preferenza su un argomento che divide la città.
“L’affidamento ai privati dei parcheggi – sostengono i fondatori di Rete Libera – rappresenterà una nuova ed onerosa tassa per i cittadini non più sostenibile a causa della grave crisi economica che vive il paese”, perciò, si pensa di abbassare i costi di gestione in tre possibili modalità. “ La prima proposta – si legge sul sito – vuole diminuire il costo dell’abbonamento, quello dei singoli parcheggi e gli orari a pagamento, abbattendo semplicemente il guadagno della società esterna”. La seconda, invece, “prevede la costituzione di una cooperativa senza scopo di lucro, garantendo 15 assunzioni trasparenti, eliminando il prezzo dell’abbonamento, delle tariffe e degli orari a pagamento. In tal modo il Comune introiterebbe anche un importo maggiore rispetto alla base d’asta del bando”; mentre la terza mira “all’utilizzo di personale Comunale, adeguatamente incentivato, con un ulteriore abolizione di abbonamenti e tariffe ed un incasso maggiore per il Comune”.
Dall’altro lato l’amministrazione che vorrebbe affidare l’appalto ad una società assicurando delle entrate annue pari a 1.100.490 euro ed uscite lorde di 613.750 euro. L’abbonamento annuo, per il Centro Destra, costerà 300 euro, in tal modo il Comune si aspetta un rientro di 230 mila euro in dodici mesi.
Tra crisi amministrativa e nuove tasse per i sarnesi sembra che il movimento riscuota notevole successo sulla rete, forse perché per la prima volta si interrogano giovani e adulti sulle questioni irrisolte nel paese.
Jessica Cerino