“E’ trascorso quasi un anno dalle mie dimissioni e dall’ingresso successivo in Consiglio.
Appena entrato feci richiesta di una stanza per poter esplicare al meglio le mie funzioni di consigliere di opposizione, ma, ad oggi, mi è stato consentito uno spazio da condividere con altri cinque consiglieri di minoranza appartenenti a due gruppi diversi.
Certo ci andiamo un po’ strettini date le dimensioni della suddetta stanza, per le quali non vi è alcuna possibilità di privacy in occasione di colloqui con i cittadini. Per questo motivo da mesi sono costretto a ricevere le persone altrove, presso uffici e sedi personali.
Se, poi, vogliamo addentrarci nel merito, rileviamo ulteriori disagi per l’assenza di strumenti idonei e necessari al nostro lavoro rivolto alla collettività, senza contare che gli scaffali presenti vengono utilizzati da altri dipendenti che entrano ed escono quando devono prendere o mettere a posto documenti di vario genere.
E che dire di un’unica finestra che non si apre nemmeno del tutto? Prendiamo ad esempio l’attuale stagione estiva e le temperature che stiamo vivendo, non sarebbe possibile poter restare in quell’ambiente senza rischiare un malore.
In ultimo, sulla porta non è stata affissa neanche la targa indicativa con il logo del mio gruppo consiliare.
In attesa di una risoluzione in tempi brevi del problema, porgo i miei saluti.”