
Eravamo abituati ad una città laboratorio politico, dove il confronto alimentava il dibattito pubblico, invece ci ritroviamo con un improvvisato, grottesco ed inadeguato candidato a sindaco che definisce il primo cittadino di una città storica e civile come Eboli con frasi del tipo «un signore che da cinque anni poggia il suo deretano sulla
poltrona più alta della città». C’è chi sparge ombre, sospetti, odio e veleni pur essendo costretto a ritirare una candidatura annunciata e poi non presentata perché solitaria e senza sostegno popolare. Aspettiamo
l’esito delle urne, per capire con chi stanno i cittadini. È in atto un tentativo di mostrare Eboli non come la città della cultura ritrovata e del turismo in crescita, ma come un agglomerato preda di faccendieri ed
illegalità diffusa, gettando fango su un’intera città. Noi coltiviamo la cultura della democrazia, ci presentiamo ai nostri concittadini con una proposta programmatica, una visione ampia del futuro, per coniugare
azione amministrativa ed aspettative degli ebolitani. Siamo impegnati nel dare un futuro alla nostra città, proseguendo il lavoro che l’amministrazione uscente ha realizzato, per garantire quella crescita
che le gestioni di chi oggi sostiene i candidati avversari negli anni scorsi non sono state capaci di assicurare, mettendo la città in ginocchio. Massimo Cariello rappresenta questa nostra visione di città, il nostro sostegno è motivato dalla fiducia che riponiamo nella sua capacità lucida di governare la città per il bene comune.