Il Comune di Montoro perde l’autonomia scolastica, nonostante l’attuale sindaco Giaquinto sia anche Vice Presidente della Provincia di Avellino. La decisione, resa pubblica nelle ultime ore, sta provocando un forte dibattito sul territorio, preoccupato da una diminuzione delle prerogative comunali in alcuni settori, come ad esempio quello scolastico. Il prima ad esprimere preoccupazione per quanto sta avvenendo a Montoro è stato l’ex Vice Sindaco Francesco Tolino.
Accorpamento dell’ISISS RONCA ad Istituti di Avellino – fine dell’autonomia e dei servizi relativi per i nostri cittadini – Territorio che perde occasioni.
Condivido la riflessione di un amico su questa scelta di “ridimensionamento” del nostro unico Istituto scolastico secondario di secondo grado.
Interessante è, inoltre, il punto di vista su una condizione generale che, come cittadini, non PUO’ starci bene.
“Nel disinteresse comune e nell’assenza della politica, perdiamo l’unica scuola superiore del comprensorio Alta Valle Irno. Con il piano di dimensionamento regionale delle scuole, in attuazione delle disposizioni del Miur, Montoro e Solofra scelgono, per la propria scuola superiore, il ruolo di succursale di due istituti del capoluogo. Mentre Montoro si unisce e si promuovono piani di integrazione nel comprensorio, incomprensibilmente, si mortifica il territorio con lo spoglio dei valori sociali più qualificanti. Dopo sessanta anni di progressione e di avanzamento della nostra comunità, dopo la realizzazione di strutture specifiche, due istituti superiori in sedi proprie, laboratori di livello avanzatissimo, due centri di servizi alle imprese, dopo la conquista di un ruolo nella formazione di competenze nei settori economici caratterizzanti il territorio, il premio per il risultato finale è lo spoglio. Una vicenda che disvela tutti i limiti di una capacità troppo modesta delle classi dirigenti di guardare al futuro del territorio. Abbiamo, molte volte, insistito da queste pagine, sul rapporto privilegiato che il comprensorio Alta Valle Irno dovesse avere con la formazione, nella possibilità di trovare un raccordo esaltante con la città universitaria. Assistiamo, invece, ad una totale deposizione delle armi in favore dei centri capoluogo. Vive, tra Salerno ed Avellino, un sistema straordinario di centri urbani che costituiscono una vera città diffusa che la politica mortifica e offende, senza perdere occasione, in una difesa antagonista e distruttiva dei centri capoluogo. Spero che la nostra comunità abbia la forza di un sussulto di disapprovazione e resistenza per la propria difesa; spero che chi ha assunto l’impegno politico di rappresentare il nostro territorio abbia la lucidità di una posizione a difesa, per coerenza e responsabilità per tutte le energie già spese e le scelte democratiche maturate in anni di vita civile e democratica”.